martedì 30 giugno 2009

Alla ricerca della calma interiore...

C'è una cosa su cui sto riflettendo da quando sono tornata dalle ferie.
E' un pensiero fisso che mi gira per la testa.
L'ho scritto io qui e l'ho letto anche da molti blog.

La nostra voglia, e il nostro bisogno di CALMA E LENTEZZA.

La ricerca di questo stato di grazia, di pensieri leggeri, di tempo per noi.
Mi chiedo perchè, se siamo tutti alla ricerca di questo, se ne abbiamo così tanta necessità ci riduciamo a farlo solo per quelle due o tre settimane di ferie all'anno?
Sto cercando con tutte le mie forze, di mantenere il buono stato psicofisico guadagnato in questa settimana di ferie e ragionando su quale metodo adottare per continuare così.
Non credete che questo ci servirebbe da riflessione? Che dovremmo cercare di porre rimedio alla nostra quotidianità così soffocante?
Ho scritto dei propositi sulla mia agendina mentre ero in spiaggia, e spero tanto che non si riducano ai soliti propositi stile "anno nuovo" che si fanno spesso il 31 dicembre di ogni anno... come ad esempio iniziare un'attività sportiva, una dieta o un nuovo corso di lingue...
Probabilmente sarebbe da rivedere lo stile di vita e quindi soprattutto il lavoro?
Lavoriamo per soddisfare delle voglie, dei bisogni; forse riducendoli e accontentandoci potremmo avere meno necessità di lavorare così tanto?
E' auspicabile riuscire a "stressarci" meno?

Durante la vacanza ho trovato la camera riassettata e il piatto pronto per un'intera settimana e ora tornata a casa provo piacere nel cucinare e nel sistemare la casa. E' una sensazione davvero buona trovare piacere nelle piccole attività di tutti i giorni. Scopro quanto può essere magico muoversi per la casa con lentezza, con gesti cauti e dolci come se dentro di me risuonasse una dolce melodia, come se stessi danzando sulle note di Le Valse di Amelie...
Il respiro calmo, il diaframma rilassato, la bocca chiusa senza digrignare i denti o ancora meglio il sorriso sul volto. Sistemo i fiori del terrazzo e invece di pensare alla prossima cosa che "devo fare" penso solo ai colori dei fiori e mi soffermo appoggiata alla ringhiera a guardare i bimbi che giocano nel parco o le nuvole che passano in cielo.

Io mi impegnerò a mantenere tutto questo; certo il caldo afoso non aiuta, il clima che trovo spesso in ufficio neppure, la ricerca del posto auto... ma ci provo.
Ho notato che un'influenza positiva la riesco ad ottenere da:
- passeggiata nel verde
- riposino pomeridiano in camera con tapparella quasi interamente abbassata brezza leggera che entra dalla finestra, lenzuola colorate leggere che ci abbracciano (quando possibile)
- giretto al vivaio tra i colori dei fiori
- cantare, cantare, cantare

Il mio compagno puntualmente mi consiglia lo sport... ma io sono la pigrizia fatta persona e mi ritrovo alla perfezione in questa grandiosa vignetta di Silvia Ziche.

vignetta di Silvia Ziche tratta dalla rivista "Donna Moderna"


E voi, avete delle ricette personali da condividere per "stare bene" per agire con lentezza?


on air: "Le Valse d'Amélie" - Yann Tiersen

giovedì 25 giugno 2009

Paros

Eccomi qui dopo una bella e rilassante settimana di ferie.
Quest'anno ci siamo "accontentati" di una sola settimana... non si può volere tutto. Presto saremo impegnati nel trasloco della nostra casetta quindi un risparmio di ferie e di soldini ci vuole.
Il bisogno c'era, il fisico e il morale richiedevano una pausa di riposo e noi li abbiamo assecondati!
Anche questo è volersi bene, vero?
Siamo partiti in aereo alla volta di Mykonos nelle Cicladi. Dopo un atterraggio un pochino ballerino a causa del forte vento e della pista piuttosto piccola siamo arrivati felici di iniziare la nostra vacanza.
Il cielo era proprio come lo ricordavo: AZZURRO-BLU splendente. Non vi era una sola nuvola, il sole era caldissimo, il vento soffiava.
Dal porto un veloce seajet ci ha condotti tra le alte onde del mosso mar Egeo all'isola di Paros.
Finalmente le varie "danze" si erano concluse, ora potevo riposare le mie stanche membra.
Abbiamo scelto un piccolo e delizioso alberghetto un po' fuori dal centro del paese con vista mare in cui eravamo già stati. Un posticino molto tranquillo a cui collego sempre pensieri sereni, di risvegli guardando il mare e di serate passate semplicemente a guardare le stelle e il mare o le luci della piccola cittadina.
Il mattina facevamo colazione su una bellissima terrazza per poi trascorrere le giornate girando per le spiaggie o le piccole cittadine a bordo dello scooter.
Un'ulteriore attività era trovare un posticino tranquillo dove gustare una fresca insalata greca per pranzo o la sera dopo una rinfrescante doccia e magari una sana siesta appagare il gusto con invitanti piatti di pesce fresco pescato in quel mare fantastico.
Questa è stata la nostra settimana di ferie.
Una gita in traghetto sulla vicina isola di Antiparos e poi a Mykonos per riprendere l'aereo per tornare a casa.
Nient'altro se non questo, sempre godendoci il momento, respirando, sorridendo, parlando.
Durante quei giorni spesso guardando in alto mi rendevo conto di come fosse facile abituarsi ad un cielo del genere, ad una luce così pulita e brillante, ad un colore denso ed infinito, ad un'aria trasparente. Quasi ci si dimentica come possa essere triste il cielo grigiobianco di una città invasa dall'afa.
Quasi ci si dimentica della frenesia delle giornate divise tra lavoro, spesa, dentista, casa ed impegni vari. Dei nervosi che si accumulano al lavoro, dell'indolenzimento dopo ore alla scrivania davanti ad un pc.
Ci si immerge nella lettura, mgari sotto un ombrellone di paglia e la mente si ferma. I pensieri volano liberi senza scadenze, preoccupazioni, ritardi.
Non 'è grigio, non c'è smog, non si sentono clacson o telefoni che squillano.
Ci sei tu, il cielo, il mare, la sabbia, la tua dolce metà.
Spero di mantenere il più possibile questa calma ritrovata, questo senso di pace e leggerezza e questa energia che sento dentro.
Fortunatamente nemmeno l'infinito viaggio di ritorno con 6 ore di ritardo dell'aereo, e cambiamento di aeroporto di arrivo con conseguente trasporto in pulman ha rovinato le ferie, se non farci tornare stanchissimi e con qualche "svarione" del tipo rientro dall'Australia!
Vi lascio qualche immagine... e vi auguro delle serene giornate.

la camera e la vista


la terrazza da cui facevamo colazione


la spiaggia "Marcello beach" ... non poteva che essere la nostra preferita!


Noussa


Mykonos "Little Venice" il Pellicano che bontà... il viaggio verso casa...

Azzurro e relax


In viaggio mi avvolge un sentimento di pace e di sicurezza.


J.W. Goethe



...tranne che in aereo!

Sono tornata, intanto vi lascio questo pezzetto di cielo greco, per me, il più azzurro mai visto.

on air: "Ma il cielo è sempre più blu" - Rino Gaetano

sabato 13 giugno 2009

F E R I E...



ci vediamo tra un po'!

on air:" Stella di mare" - Lucio Dalla
"Summer on a Solitary Beach" - Franco Battiato

giovedì 11 giugno 2009

Si apra il sipario...

Il siparo si è aperto lentamente, la luci erano ancora spente, il pubblico silenzioso in attesa.
Io, come un mantice che si apre piano per accumulare aria ho preso il respiro, mentre il mio cuore galoppava energicamente e velocemente, sono rimasta in apnea un paio di secondi e poi via. Mi sono alzata dalla sedia e ho inziato a muovere i passi su quel palcoscenico ancora vuoto.
Con la luce puntata sul viso, le mani sudate, pronunciando le prime parole mi chiedevo se gli spettatori potessero sentire il mio cuore che rimbombava energico nel mio petto.
Queste sono state le mie prime emozioni.
L'entusiasmo inizia già dai preparativi prima della "messa in scena", il trucco in camerino con le compagne, l'abbigliamento, gli ultimi consigli del nostro regista, gli in bocca al lupo degli altri gruppi e i "merda" (scusate il termine ma in teatro si dice così) che ognuno ti augura sono eletrizzanti.
Trovarsi per la prima volta dietro le quinte, l'essere attivi e non semplici spettatori accomodati in sala, cercare di trasmettere qualcosa... tutto questo è stato magnifico.
Tra di noi c'era sintonia, emozione, incitamento, c'era caldo a causa delle luci e del vestito lungo e nero, ma non sentivo nulla ero come sospesa.
Non sò se sarò stata abbastanza brava nella dizione, nell'espressione, nel ballo e nel canto... e francamente ora come ora non mi interessa, la cosa importante è che mi sono divertita tanto, che la paura sia passata lasciando il posto all'energia.
Io da quel palco non sarei più scesa.
Vi lascio queste due foto.

on air: "I will follow him"

giovedì 4 giugno 2009

Agitationnnnnnnn

Rieccomi qui, urge aggiornamento!!!
Oggi la cara Chantilly è passata da qui, mi ha richiamata ed ecco che Fastidiosa risponde!

In effetti sto trascurando il blog ma in questi giorni sono monotematica. Sono tutta presa dalle prove del famoso Musical: Sister Act che si terrà domenica sera.
Come mi dice il mio compagno "tu fino a domenica sei in convento, poi spero tornerai tra di noi!"
L'ansia si è impossessata di me, di notte a volte mi sveglio e così mi metto a ripassare le battute una ad una nella mente per non svegliare qualcuno. Altre volte giro per casa e all'improvviso provo un'esclamazione un tono, un atteggiamento.
In auto ripasso le canzoni, insomma sono un po' agitata.
Le prove con quei lunghi scuri e caldi vestiti da suora sono molto frequenti... Ma vi avevo detto della mia parte? Io sarò la suora superiora, la reverenda madre!
Dovrò rimanere seria, severa e impettita per tutta la sera, guai a farsi scappare un sorriso.
My God... ho paura di avere paura.
Sembrerà un gioco di parole, ma è così. Non ho la più pallida idea di come reagirò, di quale sentimento proverò a salire e a recitare su un palcoscenico. La mia tensione di questi giorni non promette niente di rassicurante, ma ce la farò.
Di sicuro sarà una bella dose di adrenalina.

Nel frattempo i lavori alla nostra casetta vanno avanti, in questi giorni c'è la fase "malte" e poi ci sarà uno stop per l'asciugatura prima della posa dei pavimenti.
E in quello stop andremo in FERIE!
Eh si, ce le siamo concesse, almeno una settimana di ferie ce la meritiamo... e il 15 partiremo per la Grecia. :-)


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