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lunedì 8 febbraio 2010

Una giornata senza pretese...

A volte se non ci aspettiamo nulla da una giornata possiamo ricevere molto in cambio.
Ieri ho ricevuto serenità e calma.
Il mio compagno era ad una giornata dedicata allo shiatsu, io ero incerta sul da farsi e mi sono lasciata andare a quelle che avevo voglia di fare senza particolari affanni.
Ho dormito più de solito, ho fatto colazione con molta calma, ho aperto tutte le finestre di casa (cosa che non riesco mai a fare dal lunedì al venerdì), ho lasciato che il sole entrasse nelle stanze, che l'aria si rigenerasse. Mi è sembrato un buon ricambio energetico della casa.
Ho steso il bucato finalmente fuori, e dopo poche ore ho ritrovato gli asciugamani asciutti.
Ogni tanto davo una sbirciatina al computer così per vedere di fare una chiacchera con qualcuno sul libro delle facce.
Ho letto di persone annoiate o scontente perchè in una domenica soleggiata si trovavano in casa anzichè fuori, in giro. Io ho riflettuto un po'... io stavo bene dove ero.
Credo che non serva sempre correre alla ricerca del qualcosa da fare, di come usare il tempo, a volte basta avere la consapevolezza che stiamo facendo quello che desideriamo. Fuori il tempo è bellissimo? Abbiamo voglia ugualmente di restare in casa a leggere? benissimo è una scelta che parte da noi e l'importante è essere sereni.
Non avevo la frenesia del dover fare qualcosa o dover essere da qualche parte, stavo bene lì, in quel posto e in quel momento.
Un po' di musica, qualche piccola pulizia e poi dopo tutto il freddo degli ultimi giorni sono potuta anche uscire in giardino.
Nel pomeriggio quando il sole era proprio in fronte a me la giornata ha assunto delle chiare sembianze primaverili e con cura ho osservato le piante alla ricerca di nuovi boccioli o piccole gemme. Respiravo il sole, sentivo i raggi sul volto e la brezza frizzantina che mi faceva incrociare le braccia per riscaldarmi.
Ho anche bevuto un caffè seduta fuori... il 7 febbraio... che gusto! Credo che in estate ci sarà un bel caldo lì fuori.
Poi ho ricevuto una visitina a sorpresa da mio fratello che è passato a trovarmi facendo un giro in bicicletta e ho guardato i carri passare con i bimbi mascherati e sorridenti che lanciavano coriandoli.
Quando è ritornato Marcello il sole stava per tramontare ma le finestre erano ancora illuminate da quella luce calda e chiara e io lo stavo aspettando con un morbido sorriso.






l'angolo shiatsu








... e finalmente ho trovato il tempo di fare due scatti a questi regali inaspettati che ho ricevuto...

da Elisa...


e da Claudia...

Grazie!

venerdì 20 febbraio 2009

Venerdì gnocolar....

Oggi a Verona... è festa e nel pomeriggio sfileranno i carri allegorici per il centro della città.Ci sono molte maschere storiche che fanno parte della tradizione veronese... e sono tutte raccontate qui.



L'origine del CARNEVALE a VERONA risale al 1531, anno in cui una grave carestia portò la città sull'orlo di una rivolta popolare: i fornai, infatti, per il continuo aumento del prezzo della farina si rifiutarono di produrre e vendere il pane scatenando l'ira del popolo. Uno dei quartieri maggiormente coinvolto nella rivolta fu quello di San Zeno, allora il più popolato e povero della città. Per riportare la calma fu nominata una commissione di cittadini facoltosi tra cui Tommaso da Vico, che ebbe l'idea di distribuire gratuitamente al popolo, l'ultimo venerdì prima della quaresima, pane, vino, burro, farina e formaggio.
Nel suo testamento il Da Vico lasciò il volere di continuare questa tradizione: da quì la nascita del Venardi Gnocolàr, con riferimento agli gnocchi che vennero in seguito distribuiti in piazza. Proprio all'anno 1531 si fa risalire la nascita della maschera tradizionale del carnevale di Verona: il PAPA' del GNOCO. Questa antica origine rende il carnevale di Verona e la sua maschera i più antichi d'Italia.
Il piatto tipico del Carnevale veronese sono gli GNOCCHI, conditi con burro fuso e formaggio grattugiato oppure con un sugo al pomodoro.
Oltre agli gnocchi, il carnevale si festeggia con i dolci: frittelle, galani, crostoli, frittole e favette. I festeggiamenti per il carnevale raggiungono a il loro apice con la GRANDE SFILATA dei carri allegorici che il venerdì gnocolar (l'ultimo venerdì prima della quaresima) attraversano le principali vie cittadine dove sono seguiti da moltissimi spettatori di ogni età, solitamente, tutti vestiti in maschera.

Ricordo quando ero piccola, che era un giorno speciale. I miei genitori venivano sempre a prendermi a scuola in macchina per andare a mangiare dalla nonna paterna assieme agli zii e ai miei cugini. Qui attorno ad una lunga tavola mangiavamo gnocchi al pomodoro e molti galani, entrambi preparati dalla nonna.
Dopo pranzo, mia mamma mi faceva indossare il vestito in maschera per poi andare a seguire la sfilata dei carri, mentre i nonni a volte li ammiravano dalle finestre di casa.

Ecco una poesia e una foto del mio primo vestitino in maschera.



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