giovedì 29 novembre 2007

Demian

Un romanzo per crescere, che racconta il tormento di crescere.


"Eppure, non volevo tentar di vivere se non ciò che spontaneamente voleva erompere da me. Perchè? era tanto mai difficile?"

Con queste parole si apre Demian, uno splendido romanzo breve di Herman Hesse... di sicuro non meno notevole di tante opere di questo scrittore molto più citate.
Demian è la storia di una ragazzino di nome Emil Sinclair che nel suo cammino per diventare uomo è combattuto tra il mondo del male e il mondo del bene.

Riporto qui alcuni passi che leggendo ho sottolineato, che spesso rileggo.
Trovo che le parole di Hesse infondano fiducia in noi stessi ricordando nel medesimo tempo anche il rispetto che dobbiamo a tutti gli uomini proprio perchè siamo crature uniche e inimitabili. Essere noi stessi il più possibile proprio per essere unici e vivere spontaneamente.


Ogni uomo è un tentativo prezioso e unico della natura....è un punto unico, particolarissimo, in ogni caso importante, curioso, dove i fenomeni del mondo s'incrociano una sola volta, senza ripetizione. Perciò la storia di ogni uomo è importante, eterna, divina, perciò ogni uomo fintanto che vive in qualche modo e adempie il volere della natura è meraviglioso e degno di ogni attenzione.

La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero.
Nessun uomo è mai stato interamente lui stesso, eppure ognuno cerca di diventarlo, chi sordamente, chi luminosamente, secondo le possibilità.

Possiamo comprenderci l'un l'altro, ma ognuno può interpretare soltanto se stesso.

Quando odiamo un uomo, odiamo nella sua immagine qualche cosa che sta dentro di noi. Ciò che non è in noi non ci mette agitazione.

On air: "Nefertiti" - Nicola Conte

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