venerdì 5 dicembre 2008

Il contagio... della felicità

Leggendo Repubblica, questa mattina, sono stata attratta da questo titolo Felicità Contagiosa, e ho pensato di leggere, visto che come sempre le notizie di politica o cronaca non fanno sorridere un granchè.
Si tratta di uno studio ventennale fatto su cinquemila persone (pubblicato dal British Medical Journal) in cui si dimostra che la gioia può passare da una persona all'altra come un virus
.


Il contagio della felicità, scrivono, avviene soprattutto di persona, perchè osservando una persona manifestare felicità, tramite il sentimento dell'empatia il nostro cervello riceve degli stimoli che a sua volta trasmette al nostro organismo migliorando di conseguenza il nostro umore.
Questo sembra non succeda, però, nè nell'ambiente di lavoro, nè attraverso il telefono o la rete.
Il luogo di lavoro, secondo i ricercatori, fungerebbe da cuscinetto bloccando così il flusso delle emozioni positive.
Mi chiedo, a questo punto, perchè non succeda altrettanto con le emozioni negative, con l'infelicità e il pessimismo. Io spesso mi sento una spugna impotente, soprattutto al lavoro, davanti a nervosismo e a sentimenti tutt'altro che felici e positivi.

Mentre mi accorgo, che anche in forma minore, la felicità, possa passare attraverso internet, proprio grazie ai blog. Sicuramente l'effetto del contagio è inferiore rispetto al vedere una persona in carne ed ossa che ti sorride, che si muove trasudando felicità, ma credo che anche leggendo pezzi di vita e osservando immagini, in qualche modo si possa venire contagiati al buonumore. E poi l'ho sperimentato in questi giorni varicellosi, siete state in così tante a farmi compagnia e ad interessarvi di me. Vi devo proprio ringraziare per la vicinanza. :-)

Ho riflettuto leggendo questo articolo, e aldilà di numeri, statistiche e ormoni, sono convinta che sia una verità. Quante volte, conoscere o incontrare persone visibilmente felici ci ha lasciato dentro un segno di gioia, quanto volte un sorriso ricevuto ha fatto nascere sul nostro viso un nuovo sorriso. O quante volte, magari in un giorno di cattivo umore, abbiamo dato una svolta al nostro modo di essere per merito di un bacillo di felicità passatoci da un familiare, un amico o semplicemente da un conoscente?
Pensandoci bene, accade anche con i film, come ad esempio dal già nominato Favoloso Mondo di Amelie.
Forse c'è una distinzione tra felicità e buonumore e quindi tra reale e virtuale tra vicino e lontano.
La felicità è un qualcosa che ti colpisce direttamente al cuore facendolo pulsare intensamente, il buonumore da al cuore una carezza. Entrambi però, ci fanno bene, questo è certo.
E voi, cosa ne pensate?

on air: "Meravigliosa creatura" - Gianna Nannini

5 commenti:

Rossana ha detto...

Basta davvero poco per far svoltare una giornata, ma credo che ci voglia anche un minimo di disponibilità o di propensione per farlo cambiare.
Generalmente, su di me ha un effetto contagioso la felicità di un bambino, o di più bambini.

E comunque, se a questo possono servire anche i blog, ben vengano questi contatti e l'amicizia che si crea dal contatto giornaliero. Confesso che a me è servito molto tenere il blog e avere qualcuno che si aspetta due parole. Mi ha diminuito il pessimismo, e mi ha sollevato una certa pigrizia mentale che spesso mi portava all'insoddisfazione e alla malinconia.

Grazie per questo bel post. :)
Un bacio. È finita la varicella?

Anonimo ha detto...

son d'accordo con Rossana. Ci vuole anche propensione per accogliere felicità.

I sorrisi vanno tradotti alle volte e non tutti per forza ti portano felicità, possono oppure no avere un "linguaggio" traducibile da te.

per quanto mi riguarda, il blog o la rete mi porta a condividere.
ed è una sorta di felicità, nn credo esista un verbo piu bello di quello (vabe uno ce n'è e lo contiene in sè forse..;)

un caldo abbraccio cara

Fastidiosa ha detto...

@Rossana, @Nina:
i bambini danno molta felicità, è difficile rimanere impassibili dinanzi a loro. Io penso che le persone sia maggiormente predisposte al bene e quindi alla felicità e che quando c'è della sensibilita il cuore è aperto in qualsiasi momento. Come un prato sempre pronto allo sbocciare di un nuovo fiore.
Io me lo auguro sempre, altrimenti credo che mi sentirei arida o insensibile.
Un bacio quasi guarito a tutte due.

Anonimo ha detto...

sì, è quello che intendevo, il cuore aperto.

e sì, da questa parte penso che abbiamo sempre il poter di fare del bene alle persone.

che bello che stai meglio.

Royal cake ha detto...

ti ricordi di quella mattina che dallo specchietto retrovisore ho visto una persona che per salutarmi mi ha sorriso?
bhè, ha svoltato l'umore della mia giornata!!!

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